6. La Magnolia stellata

Non lasciatevi ingannare dalle modeste dimensioni di questo albero perché non c’è nel Parco una pianta che appaia più elegante e scenografica di questa magnolia, quando è in fiore.

La magnolia stellata, originaria del Giappone, appartiene alla famiglia delle Magnoliaceae; pianta dall’accrescimento lento, il suo nome deriva dalla caratteristica forma del fiore, che ricorda appunto quella di una grande stella. La fioritura bianca, precoce, sul finire dell’inverno, contrasta con i verdi che si distinguono nel Parco in primavera.

Forse non tutti sanno che la natura sovente ci permette di prevedere che tempo farà grazie alla reazione dei fiori: secondo le osservazioni di alcuni studiosi come Peter Wohlleben, quando l’arrivo della pioggia è imminente i fiori di alcune piante chiudono i loro petali. Questo fenomeno è particolarmente visibile nella genziana, nella ninfea e nella pratolina, la margherita comune, che in aggiunta rivolge le corolle verso il basso. Al contrario, i raggi del sole con il loro calore inducono i fiori a riaprire i petali.

Non sono solo le piante ad annunciarci i cambiamenti del clima ma anche gli animali che modificano i loro comportamenti in base alle variazioni della temperatura: pensate ai rospi e alle rane che fanno la loro comparsa in primavera solo quando la temperatura si stabilizza al di sopra dei 5 gradi oppure alle api che iniziano il loro prezioso lavoro di impollinazione solo al di sopra dei 10 gradi. O, ancora, al fringuello che modifica il suo canto nelle giornate di pioggia.

Dopo aver goduto della vista verso il Castello e la sua torre rotonda, attraversate il prato per raggiungere il viale coperto di ghiaia e l’alta siepe di bosso.