Carpino

Carpino

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Il carpino (Carpinus betulus) è diffuso in tutta Italia soprattutto nelle zone montane, fino a 900 m d’altitudine, ed è tipico della Pianura Padana. In passato lo si trovava diffusamente nei querco-carpineti di pianura, ormai quasi scomparsi per via delle bonifiche.

Possiede una chioma assai compatta, con foglie lisce, alterne, lievemente seghettate e dalla scorza liscia e scanalata, inconfondibile.

Una sua peculiarità, che lo rende prezioso nei lunghi mesi freddi, è la capacità di conservare foglie secche sui rami per tutto l’inverno, fino allo schiudersi delle gemme, in primavera.

Nel Parco ne crescono diversi esemplari. Quello che avete di fronte, nascosto nel Boschetto dei faggi e con il tronco tipicamente traforato come un merletto, è il più antico.

Per molto tempo è stato affiancato da un compagno, che qualche anno fa, a causa della sua vecchiaia, è morto. Tenendo fede alla scelta della Fondazione Cosso di tutelare il benessere del Parco rispettando il naturale svolgersi della sua vita, l’esemplare è stato lasciato sul terreno, così da divenire, nel tempo, nutrimento per le piante che lo circondano.

Poco più in là, sul viale di ghiaia, nascosto nell’antica siepe di bozzo, si incontra un altro carpino, molto antico, ma malato.

Così come vengono lasciati gli alberi sul terreno, una volta morti, anche in questo caso si è scelto di non abbattere questa pianta, ma, anzi, di effettuare potature di contenimento che abbassino la chioma e il carico, così da tenerlo in vita e per tutelare, nello stesso tempo, la sicurezza dei visitatori.

La bellezza del suo tronco, vetusto e in deperimento, permette di osservare le fasi di vita della pianta e l’azione dei funghi, responsabili del deteriorarsi del legno.

 

Origine: Europa (Gran Bretagna compresa) e Asia minore

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