20. Il bosco di bambù giganti

Vi trovate in uno degli angoli più magici del giardino: la particolarità del bambù e la presenza importante dell’acqua lo rendono un luogo ideale per godere attimi di vera tranquillità.

Sostate sulla panchina, o fermatevi semplicemente in ascolto: il cinguettio degli uccelli si unisce alla sonorità proveniente dal canale. Quando il vento si infila tra le canne l’aria risuona come una melodia. Anche nelle calde giornate estive, il sottobosco regala una piacevole frescura e le lunghe foglie sottili si intrecciano e offrono riparo dai raggi del sole.

Difficile dire se la volontà di collezione tipica dei giardini ottocenteschi di pregio, o se la visione illuminata di un più recente giardiniere-manutentore, abbiano portato alla presenza dei bambù nel Parco.

Grazie al suo aspetto elegante e alla portata fortemente ornamentale, è stato introdotto e allevato fino a formare un boschetto, quello che ancora oggi potete osservare, un intricato e affascinante labirinto verde che vi condurrà attraverso atmosfere di paesi lontani.

Il bambù è un sempreverde, originario della Cina. Alla ripresa vegetativa primaverile si assiste allo spettacolo dei nuovi germogli che spuntano dal terreno e che, in questo periodo, crescono anche di 20 cm al giorno, grazie alle robustissime radici da cui prendono origine i germogli stessi.

Le piante hanno fusti cavi molto resitenti, che spesso sono utilizzati a scopo industriale e commerciale. Si possono costruire da piccoli oggetti di design fino a impalcature per l’edilizia, robuste pavimentazioni e intere abitazioni, come accade da moltissimo tempo, in Cina e Giappone.

Il Bambù cresce naturalmente e ha un ottimo impatto sul paesaggio in cui si inserisce: l’ampio sistema radicale garantisce compattezza al terreno e scongiura l’erosione del suolo ad opera dei diversi agenti esterni. Questa pianta è, inoltre, in grado di assorbire importanti quantità di biossido di carbonio, rilasciando percentuali di ossigeno spesso più alte di quelle prodotte da un’uguale porzione di alberi.

La longevità la rende per i cinesi un simbolo di lunga vita; in India è collegata all’amicizia e, in diverse culture asiatiche, si crede che l’umanità discenda da uno stelo di bambù. Nel mito della creazione filippino, la leggenda narra che il primo uomo e la prima donna furono liberati dall’apertura di un germoglio, che emerse su un’isola creata dopo la battaglia delle forze elementari, Cielo e Oceano.

In molti paesi orientali il bambù è simbolo di prosperità e fedeltà nei sentimenti e per questo motivo quando due sposi si accasano, davanti alla nuova dimora hanno l’abitudine di piantare un bambù.

Quando deciderete di salutare il bosco di bambù, spostatevi alla scoperta del Viale delle Ortensie, in corrispondenza dell’antico ingresso al Parco, verso il grande cancello di Via Cardonata.

Accanto al cancello ancora oggi potete osservare la Guardiania, i cui esterni sono stati recuperati ad opera della Fondazione Cosso, negli ultimi anni. Intorno a questa costruzione rimane ancora aperta una fase di cantiere ed è in via di definizione la sua futura destinazione.