27. Corte interna e arrivederci

Vi trovate nell’elegante corte interna del Castello, recentemente interessata da importanti interventi di restauro operati dalla Fondazione Cosso. Oltre al recupero della facciata e del muro circostante è stato inserito un giardino dei profumi che grazie all’attenta scelta delle piante risulta particolarmente interessante tutto l’anno.

Anche in inverno l’angolo delle aromatiche, sulla destra, si fa notare con il mirto, la lavanda e il rosmarino tra cui cresce un Arbutus unedo, il corbezzolo, anche noto come albatro, uno degli arbusti più belli tra quelli diffusi nei Paesi del Mediterraneo occidentale. Sempreverde della famiglia delle Ericaceae, tra l’autunno e l’inverno produce fiorellini bianchi e frutti rossi che lo rendono molto decorativo e contrastano con le foglie scure. I frutti, grandi all’incirca come fragole, si generano dai fiori della stagione precedente. Forse non tutti sanno che il corbezzolo appare sullo stemma della città di Madrid insieme a un orso che cerca di coglierne i frutti.

Per l’uomo le bacche del corbezzolo sono commestibili al pari di quelle di alcune rose e dell’alloro; risultano invece indigeste o velenose le bacche di agrifoglio, dell’edera e dei viburni.

Vicino alla base di un giovane albero di melograno, cresce rigogliosa l’erica, fiorita anche nei mesi più freddi. Oltre il cancello, in corrispondenza della zona rustica, si riconosce un altro esemplare di Dyospiros Kaki, una pianta da frutto dal bell’aspetto ornamentale che tra l’autunno e l’inverno regala lo spettacolo più suggestivo, con la colorazione delle foglie e la maturazione dei kaki.

Originaria dell’Asia orientale questa specie rappresenta una delle più antiche piante da frutto coltivate dall’uomo, molto amanta anche dagli uccelli e dai piccoli animali che se ne nutrono appena possibile. L’albero di kaki cresce lentamente e può vivere molti anni; il suo legno è particolarmente resistente e adatto alla costruzione di mobili. Il genere Diospyros, che comprende oltre 700 specie di alberi e arbusti apprezzati sia per il legno che per i frutti, come nel caso del kaki, appartiene alla famiglia delle Ebenaceae. Il legno d’ebano è considerato di grande valore per il particolare colore scuro, la densità e la resistenza. A partire dal Cinquecento, con l’introduzione in Europa, se ne diffuse l’uso per intarsi e decorazioni di mobili, per creare i tasti neri del pianoforte e i pezzi neri degli scacchi.

A sinistra, alla base della vite vergine, fanno capolino gli ellebori, piante perenni piuttosto rustiche, di origine europea, con foglie frastagliate verde scuro e fioritura invernale. L’elleboro, anche noto come Rosa di Natale, è il re dell’inverno e fiorisce da dicembre alla fine del mese di aprile con sontuose corolle; patisce le estati particolarmente calde e secche e predilige posizioni defilate, al riparo dai raggi del sole. Per questa ragione sta bene in bordure miste e ai piedi di grandi alberi e arbusti.

Questa specie è interessante per le proprietà medicinali legate alla presenza di elleborina nelle radici, sostanza dalle proprietà cardio toniche.

Accanto all’ingresso esemplari di callicarpa: arbusti originari del Nord America e dell’Asia si sviluppano in modo disordinato con fogliame lanceolato e ruvido. In autunno perdono le foglie, colorate di sfumature dal giallo al porpora, ma esibiscono bacche viola molto decorative che rimangono appese ai rami a lungo, anche durante la stagione fredda, finchè il gelo non le annerisce. La callicarpa non raggiunge generalmente dimensioni considerevoli ed è perciò adatta a essere sistemata anche in piccoli giardini.

Siete giunti al termine del percorso di visita del nostro Parco. Ci auguriamo abbiate respirato la storia di questo luogo, apprezzato la sua ricchezza botanica e avvertito il benessere che scaturisce dalla vicinanza con la natura. Se saremo riusciti in questo intento, non ci resta che augurarvi un arrivederci alla primavera, la stagione dei colori e dei profumi, quando un nuovo percorso di scoperta del Parco vi attenderà, tra le fioriture e il risveglio della natura!

Le audioguide stagionali che avete appena ascoltato sono state ideate e realizzate dalla Fondazione Cosso nell’ambito del progetto “Invito al Parco”. A 10 anni dall’inizio dei restauri, avviati nel 2007, il Parco del Castello di Miradolo è protagonista di un importante progetto di valorizzazione, finanziato dalla Fondazione Cosso con il sostegno della Compagnia di San Paolo.