0 INTRODUZIONE ALLA VISITA E BENVENUTO

State per addentrarvi nel magnifico giardino che circonda il Castello di Miradolo.

Vi attende un affascinante percorso alla scoperta della storia del luogo, tra alberi maestosi e centenari e specie esotiche. Vi accompagneremo tra scorci pittoreschi e angoli segreti, con il desiderio di rendervi partecipi della serenità che il Parco regala sempre ai suoi ospiti.

Vi invitiamo ad accomodarvi al caldo, all’interno della saletta accanto alla Caffetteria del Castello; visto il rigore della stagione desideriamo darvi il benvenuto nel nostro Parco e introdurvi la storia del luogo da questo angolo tranquillo. Avvicinatevi alle grandi finestre per osservare qualche scorcio sul giardino e i suoi alberi secolari.

Ci auguriamo che questa sarà per voi un’esperienza suggestiva e di grande valore e, se ritornerete in stagioni diverse, potrete godere della mutevole trasformazione del Parco: una sosta estiva vicino al ruscello del bosco di bambù in ascolto dello scorrere dell’acqua, una passeggiata autunnale fino al grande faggio, con i suoi rami avvolgenti, una pausa nella radura dei cipressi calvi per udire il suono del picchio verde o un rigenerante abbraccio al maestoso Ginkgo biloba.

Lungo il cammino, i punti di interesse principali saranno segnalati da numeri sulla vostra cartina: i grandi alberi, gli arbusti, gli scorci panoramici. Digitando ciascun numero sulla tastiera dell’audio guida potrete ascoltare il contenuto corrispondente.

Una raccomandazione prima di iniziare la visita. Siamo in un Parco storico, vi preghiamo quindi di non gettare nulla a terra ma di usare gli appositi cestini, vicino all’ingresso del Parco e in biglietteria, di non raccogliere piante e fiori e di non disturbare l’equilibrio della natura che incontrerete percorrendo i sentieri del Parco. Mettetevi in ascolto, e abbiate cura, insieme a noi, di questo luogo.

Vi diamo il benvenuto con un pensiero di Jorn de Précy, tratto da “E il giardino creò l’uomo”:

Il tempo del giardino è quello della vita. Non ci spinge in avanti, come il tempo meccanico che governa le nostre esistenze, perché un vero luogo ci radica sempre nel tempo presente, qui e ora. Non vi sono scopi da ottenere, né obiettivi da raggiungere, perché la vita ha un solo fine: se stessa. (…) Ritrovare questa vita, la vera vita, e questo tempo della natura che è anche il nostro vero tempo, il tempo che conosce il nostro corpo animale: ecco cosa ci spinge ad aprire il cancello di un giardino e a entrarvi, ogni volta come se ci accingessimo a entrare in un mondo a parte sepolto dentro di noi. Questo è il dono del giardino. (…) Ora, respirando tutta la bellezza del luogo, tuffandomi nel suo mistero, comprendo questa sensazione. Qui si vede che il mondo dorme. E forse questo giardino è il suo sogno.”

Il Castello di Miradolo e il suo Parco sono la sede della Fondazione Cosso, una realtà senza scopo di lucro che nasce nel 2008, grazie alla volontà e alla dedizione della famiglia Cosso.

La Fondazione promuove eventi e attività di interesse culturale e sociale, che hanno luogo negli spazi della dimora e sul territorio.

Le iniziative sono molte e spaziano dagli eventi espositivi – che hanno ospitato capolavori di Caravaggio, Tiziano, Rubens, Beato Angelico, Guercino, Tiepolo – a quelli musicali e performativi; ad essi si affiancano percorsi di formazione soprattutto rivolti alle scuole e attività sociali.

Il restauro del Castello di Miradolo e del suo Parco storico, così come la loro valorizzazione, è uno dei progetti strategici della Fondazione: per mettere in luce questo luogo prezioso ha intrapreso un’approfondita ricerca storica per ricostruirne la memoria, attraverso fonti archivistiche e recenti testimonianze orali.

Dal 2007 la Fondazione lavora per riportare alla luce le origini di questo patrimonio e restituirlo al territorio come parte integrante della sua storia, con l’obiettivo di renderlo, completati i restauri, interamente accessibile al pubblico. In questo modo, in continuità col suo passato, il Castello di Miradolo è tornato alla sua antica funzione di polo culturale e di laboratorio di idee, rievocando il cenacolo che, tra Ottocento e Novecento, la contessa Sofia Cacherano di Bricherasio, antica proprietaria della dimora, aveva saputo creare intorno a sé.

Per far sì che ciò avvenga, al secondo piano del Castello, uffici e laboratori accolgono i dieci dipendenti della Fondazione Cosso e tutti i collaboratori che lavorano alla realizzazione di questo ambizioso progetto. Sono persone che, insieme alla Famiglia Cosso, dedicano il proprio tempo e le proprie energie alla promozione della bellezza e alla cura della comunità, persone che riconoscono questi valori come necessari per alimentare la costruzione di un auspicabile e indispensabile nuovo senso di appartenenza e coscienza civile.