26. Le rose

La passeggiata sta per volgere al termine ma soffermiamoci insieme ancora qualche attimo, nei pressi dell’ingresso al Castello.

Si è soliti pensare che la vista di un bel giardino riempia gli occhi e il cuore ma passeggiare immersi nella natura è un’esperienza meravigliosa, che investe tutti e cinque i sensi; pensate all’olfatto e all’importanza del profumo: nel mondo vegetale i profumi hanno un ruolo molto importante, al pari dei colori, nell’attrarre gli insetti impollinatori che percepiscono segnali e stimoli olfattivi grazie alle antenne, ricoperte di recettori.

Ma da cosa deriva il profumo dei fiori? Dagli olii essenziali, che si radunano sui petali in microscopiche goccioline per poi evaporare.

Guardatevi intorno: diverse varietà di rose regalano suggestive fioriture primaverili; questo fiore, da sempre simbolo di eleganza e di devozione, ricorre nell’immaginario collettivo ed è collegato all’amore, scelto tra tanti come dono per gli innamorati.

Le rose da giardino, la cui diffusione è piuttosto recente e risale alla fine dell’Ottocento, si distinguono tra antiche e moderne: le prime sono quelle introdotte entro l’inizio del Novecento. Forse non tutti sanno che David Austin è stato il più grande ibridatore di rose dell’epoca moderna: nella seconda metà del Novecento la sua fama si era diffusa velocemente a livello internazionale e le sue rose erano richieste in tutto il mondo. Da cosa derivava tanto successo? Dalla sua straordinaria abilità di ibridare rose che univano varietà antiche a quelle moderne.

Nei pressi dell’antica magnolia, al limitare della radura dei cipressi calvi, si distinguono le rose Sea Foam, dal portamento arbustivo, originarie degli Stati Uniti d’America. Hanno steli lunghi e ricadenti, tante spine, foglie piccole e scure. Nella tarda primavera ci regalano una fioritura dal delicato aroma muschiato. Le sovrastano alcuni esemplari di Rose Grandiflora, più antiche, comunemente conosciute come rose dai grandi fiori. Al suo arrivo la Fondazione Cosso ha trovato questi esemplari, miracolosamente scampati all’abbandono e al degrado; li ha curati e conservati come preziosa testimonianza della storia del luogo.

Sul lato opposto, nei pressi del portico, crescono le Cornelia: sono ibridi di rosa muschiata, originari della Gran Bretagna, creati negli anni Venti; sono esemplari rifiorenti che in primavera schiudono, da boccioli rosso corallo, fiori con sfumature dal giallo al rosa salmone, dolcemente profumati.

Avvicinandovi all’ingresso del Castello noterete le rose Pierre de Ronsard che si arrampicano intorno ai due portoni; francesi, dal fascino antico, queste rose hanno meravigliosi fiori grandi, a coppa, fitti di petali con sfumature dal crema al rosa intenso. Le grandi corolle tendono a incurvarsi sotto il loro peso, soprattutto in occasione della prima fioritura dell’anno, generalmente la più abbondante.