28. Il Giardino dei Profumi

Scoprite le diverse specie che la Fondazione Cosso ha scelto di riunire in questa Corte, in occasione del suo recente restauro, per l’affascinante connubio di fioriture e di profumi che tra la primavera e l’estate raggiunge la sua massima espressione.

A destra dell’ingresso avvicinatevi ad annusare le diverse varietà di timo, la santolina, la melissa, la menta e il rosmarino. L’abbondanza di olii essenziali su queste piante aromatiche, ha proprietà antisettiche e tiene lontani i parassiti, mentre il forte odore allontana i predatori che vorrebbero nutrirsi delle foglie.

Le piante aromatiche e le loro essenze erano utilizzate nei rituali religiosi delle antiche civiltà, nell’igiene quotidiana e nella cosmesi, fino ad arrivare alle pratiche mediche; anticamente nei templi si bruciavano legni aromatici, come quello del cedro e del pino, quando si desiderava che il loro profumo pervadesse simbolicamente lo spazio circostante.

Nei giardini medioevali, all’interno dei monasteri, era diffuso il cosiddetto “giardino dei semplici”, riservato alla coltivazione delle piante con proprietà medicinali, accanto all’orto e al frutteto; nei “giardini di delizie”, si coltivavano erbe aromatiche, fiori profumati e alberi da frutto. In altre parole, la scelta delle piante era spesso guidata, oltre che dal valore ornamentale, anche dalla loro fragranza.

Nel periodo rinascimentale nascevano nuovi profumi tratti da erbe e fiori: in Italia sorgevano veri e propri laboratori in cui si praticava l’arte profumiera e quella cosmetica, in stretto collegamento con i giardini.

Accanto all’angolo delle aromatiche, appoggiata sulla colonna, cresce una Clematis armandii, una rampicante rustica, sempreverde, con foglie di un bel verde scuro; in primavera si riempie di fiori bianchi, grandi e profumati, che ricordano la forma di una stella. Spesso la clematis è usata nei giardini per coprire griglie e pergole, oppure indirizzata su archi e pilastri, talvolta in abbinamento a rose, anch’esse rampicanti.

Non vi sfuggirà un’altra specie rampicante e sempreverde, sulla destra: è il Rhyncospermum jasminoides, il falso gelsomino. Originario dell’estremo Oriente, è stato introdotto in Europa nell’Ottocento da Robert Fortune. Ha foglie scure e fiori bianchi, profumatissimi, che compaiono tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate.

Nei pressi dell’antica scala, si distinguono una limoncina, pianta aromatica arbustiva, sempreverde, e un ampio cespuglio di salvia comune, pianta aromatica perenne.

Volgendovi verso il grande cancello vedrete, accostato al muro, un glicine, alla cui base crescono morbidi cuscini di lavanda. In primavera il glicine ci regala meravigliose fioriture bianche, con grandi fiori penduli, a grappolo.

Accanto riconoscerete un bell’arbusto ornamentale, il Physocarpus opolifolius, che si colora di rosso con la comparsa delle foglie e fiorisce generalmente tra maggio e giugno. È molto singolare il contrasto tra la colorazione vinaccia delle foglie e il bianco candido dei fiori.

Spostandovi sul lato opposto della Corte, salutati gli ultimi ellebori, scoprire il morbido tappeto formato dalle Hosta, accanto all’ingresso della Caffetteria. Si tratta di piante perenni, che in inverno perdono la loro parte verde che rinasce ogni primavera, quando tappezzano lo spazio a loro disposizione, generando un bell’effetto decorativo.

Nei pressi, dopo le Spiraea, cresce il Viburnum opulus, il “pallon di maggio”, così chiamato per la caratteristica forma dei fiori, sfere bianche elegantissime e profumate che si schiudono in primavera, tra maggio e giugno, regalando uno spettacolo unico.

Di forma cespugliosa, il viburno appartiene alla famiglia delle Caprifoliaceae, della quale fanno parte anche il caprifoglio e il sambuco. Insieme al lillà attrae insetti e farfalle, che si radunano numerosi, tutto intorno. Il fogliame verde chiaro in autunno cadrà, non prima di aver assunto sfumature purpuree.

Per concludere la vostra visita date ancora uno sguardo alla rosa che si arrampica intorno alla porta dell’androne, una Gloire de Dijon, dai fiori arancioni.