31. Il lillà delle Indie

Vi trovate di fronte a uno dei due esemplari di Lagerstroemia indica, originari della Cina, presenti nel Parco: è particolarmente spettacolare, tanto da sembrare una moderna scultura. La Lagerstroemia è anche definito “albero nudo”, per l’aspetto del tronco e dei rami, ricoperti da una corteccia liscissima di una tonalità giallo-beige. Si tratta di un albero da fiore, spesso inserito nei giardini con scopi ornamentali, per la sua bellissima fioritura, visibile da luglio a fine settembre. In autunno il fogliame si tinge di giallo, prima di abbandonare i rami.

 

Il nome Lagerstroemia deriva dallo svedese Magnus Lagerstroem, il quale inviò in Europa dalla Cina, a Linneo, le prime piantine di questa specie affinché le classificasse.

Linneo, considerato oggi il padre della classificazione scientifica degli esseri viventi, era già al tempo un personaggio molto noto; non stupisce dunque che diversi studiosi, viaggiatori, appassionati botanici e cacciatori di piante gli spedissero da ogni parte del mondo le piante più diverse, affinché le classificasse e desse loro un nome.

Nato nel 1707 in un villaggio della Svezia sudorientale, Linneo aveva fatto chiarezza nei sistemi di classificazione delle piante proponendo la nomenclatura binomia, a partire dai concetti di genere e di specie. Fu così che assegnò all’esemplare inviatogli da Lagestroem il nome di Lagerstroemia indica, proprio in onore del suo scopritore.

 

Quest’ultimo, affermato traduttore svedese, nel 1731 si trasferì a Göteborg, dove venne introdotto nella Compagnia svedese delle Indie Orientali; divenuto uno dei direttori, gli fu in tal modo possibile favorire i viaggi degli allievi di Linneo sulle navi della Compagnia. Egli stesso diventò un importante fornitore di piante dal Medioriente per il professore. Appassionato naturalista, nel 1748 Lagerstroem fu ammesso all’Accademia svedese delle Scienze. Nel 1752 fece dono della sua collezione, denominata Chinensia lagerstroemiana, parte alla famiglia reale svedese e parte a Linneo.

 

Per terminare la passeggiata vi invitiamo ora a recarvi nella corte interna del Castello, attraversando l’androne di ingresso.