29. La Citroniera

Vi trovate di fronte alla Serra neogotica, che sorge lungo la facciata ovest del Castello. È uno spazio suggestivo, che vi invitiamo a vivere e attraversare, per osservarla in tutta la sua bellezza. Dall’esterno si mostra chiaramente l’impianto ottocentesco, che si inserisce nel disegno globale e armonico del Castello; le vetrate, investite dalla luce del sole, risplendono. Al suo interno il Ficus repens si è arrampicato sulla volta dando vita a curiosi disegni che si sviluppano spontaneamente sulle pareti, come un’opera d’arte, del tutto naturale.

La Serra è stata costruita negli anni Venti dell’Ottocento, per volere della marchesa Maria Elisabetta Ferrero della Marmora, bisnonna di Sofia, grande appassionata di botanica. Documenti d’archivio testimoniano che, intorno al 1870, essa conteneva la considerevole cifra di 1300 vasi di piante da fiore e 48 casse per trasportare i limoni.

Al tempo i limoni erano una specie molto rara e preziosa, il cui consumo era ad uso esclusivo dei nobili, e che venivano ben custoditi per evitare i furti. Ad essi si attribuivano proprietà curative e i primi a sostenerlo furono i medici arabi, che influenzarono naturalisti medievali e rinascimentali. Questo agrume fu probabilmente introdotto dall’Oriente per opera dei Romani, ma furono gli Arabi a diffonderne la coltivazione sulle sponde del Mediterraneo.

Al tempo di Maria Elisabetta Ferrero della Marmora, l’arrivo dell’autunno segnava il momento per riporre nella Serra non solo i limoni ma anche le delicate piante in vaso; con il gelo alle porte era necessario metterle al riparo, ed era anche il periodo adatto per creare le talee. La Serra diveniva allora per diversi giorni il fulcro di tutto il Castello: il giardiniere vi entrava e usciva innumerevoli volte, nell’arco della stessa giornata; la marchesa soprintendeva i lavori, assicurandosi che le piante da fiore fossero sufficienti a offrire i fiori, sulle tavole e nelle stanze, per tutto l’inverno.

Il recupero della Citroniera, intervenuto nel 2010 ad opera della Fondazione Cosso, ha reso questo meraviglioso spazio adatto ad accogliere concerti, convegni, installazioni, piccole esposizioni, momenti di incontro e spettacolo ma anche pranzi e occasioni conviviali. Oggi, è tornata al suo antico splendore e il restauro ha rispettato l’impianto e le caratteristiche originarie dello spazio. La pavimentazione, in particolare, è creata con una miscela di argilla, terra e sabbia che le conferisce un aspetto elegante e legato alla tradizione del luogo.