12. L’affaccio sul Grande Prato

Vi trovate in corrispondenza dell’antico ingresso da cui potete godere di una meravigliosa vista sul Castello e sulle Alpi: nelle giornate terse il Monviso fa capolino tra le cuspidi della facciata neogotica, regalando a tutti lo spettacolo della sua imponenza.

Da qui il Parco e il Castello appaiono in tutta la loro magnificenza: ricordano un quadro dipinto da mani sapienti per rendere unico ogni scorcio, ogni viale o boschetto. Tanta bellezza ci induce a pensare al contributo prezioso del giardiniere che in ogni stagione interviene per controllare il Parco, mantenerlo in salute e agevolare lo sviluppo delle piante. C’è un tempo per fare ogni cosa: i suoi compiti sono tanti.

Da marzo occorre provvedere alla concimazione di alberi a arbusti; ci si dedica alle ultime pulizie del sottobosco, iniziate da diverse settimane, per rimuovere foglie e rami secchi residui e far respirare il terreno. Durante queste operazioni non è insolito riconoscere il pettirosso che segue con attenzione il paziente lavoro del giardiniere il quale, smuovendo il materiale organico che ricopre il suolo, e rigirando la terra, aiuta inconsapevolmente il piccolo animale nella ricerca del cibo: larve, lobrichi e insetti.

Se la stagione si manifesta poco piovosa o ventosa, dal mese di aprile è buona pratica prestate attenzione alle innaffiature degli esemplari giovani, e di quelli introdotti l’anno precedente. Il vento supporta le piante aiutandole nel processo di impollinazione ma può avere effetti negativi quando in primanera soffia con troppa insistenza. La sua azione può indurre nelle foglie e nei germogli una traspirazione eccessiva, quindi una dispersione d’acqua tale da farle seccare prematuramente.

Da maggio, l’erba del grande prato centrale inizia a essere tagliata e rimossa per ricavarne foraggio, il cossiddetto maggengo, come da tradizione.

Se desiderate sostare ancora in questo angolo meraviglioso del Parco sedetevi sul prato in qualche zona riparata oppure cercate una delle panchine di pietra nei paraggi per godervi il panorama.

Quando deciderete di proseguire, prima di oltrepassare la quinta verde che vi separa dal viale delle ortensie e dal bosco di bambù giganti, fermatevi ancora qualche istante ad osservare gli alti Ilex aquifolium che incorniciano il passaggio, le grandi rose selvatiche, la forsizia e gli altri arbusti che crescono intorno.