27. Il viale dei tigli

Procedete sul sentiero che vi condurrà attraverso il suggestivo Viale dei tigli, un tunnel verde che guida verso il Castello. La bellezza dei rami ricadenti verso l’esterno sembra creare l’effetto di una cattedrale vegetale che avvolge e abbraccia.

 

Il tiglio ibrido (Tilia x europaea) è una pianta a foglia caduca che può raggiungere i 40 m di altezza e divenire centenario. Dal profilo decorativo, alto e longevo, è il risultato naturale di un’ibridazione tra Tilia cordata e Tilia platyphyllos, assai familiare nei parchi e nei viali alberati italiani. I rami che non vengono potati producono la tipica forma a baldacchino che raggiunge il suolo in affascinanti cascate.

 

Il tiglio è assai diffuso nelle piazze, nei cortili delle nobili residenze e nei luoghi di ritrovo dei nostri paesi e delle nostre città: in passato è stato l’albero sotto cui si ballava e si festeggiava, miti e storie d’amore sono nati intorno ad esso.

Nel 1817, a seguito del Congresso di Vienna, quando le grandi potenze europee stabilirono il nuovo assetto geo-politico dell’Europa, l’Imperatore Francesco I ordinò di lavorare al nuovo catasto generale, basato su moderni criteri, e di misurare tutti i territori della Corona. Per compiere questa operazione di rilevamento fu scelto un punto di partenza preciso, in corrispondenza del quale venne piantato proprio un tiglio. La scelta di questo albero era motivata dal valore commemorativo che spesso gli si riconosceva. In luogo dell’antico esemplare, abbattuto da un fulmine, è oggi visibile in Austria un nuovo tiglio.

 

Il legno del tiglio è chiaro e leggero ma resistente; essendo facilmente lavorabile era anche molto apprezzato dagli intagliatori che nel Medioevo realizzavano preziose creazioni, soprattutto su commissione della Chiesa.

Più di recente il tiglio è stato utilizzato per produrre cordami, reti e carte, ottenuti dalla lavorazione delle fibre che si generano sotto la sua corteccia.

 

L’infuso di fiori di tiglio è un rimedio anti febbre e anche un toccasana per i raffreddamenti, senza contare le proprietà del miele che le api producono pazientemente ogni anno.

 

Accanto ai tigli, sul lato opposto del sentiero, cresce un filare di pioppi cipressini: con la loro altezza e il portamento perfettamente verticale creano un’efficace barriera che scherma i rumori provenienti dall’esterno del Parco. La loro funzione è indubbiamente anche estetica, segnando il paesaggio con accenti verticali.

Si narra che Napoleone avrebbe avuto un ruolo nella diffusione del pioppo in Europa: avrebbe ordinato infatti di piantarne grandi quantità lungo le strade di campagna, spesso battute dai suoi soldati, al fine di dare loro punti di riferimento visibili da grande distanza.

 

Oltre al pioppo cipressino il genere populus comprende il pioppo nero, il pioppo bianco e il pioppo tremulo. Vedrete più avanti un giovane esemplare appartenente a quest’ultima specie nei pressi della Citroniera del Castello. I lunghi steli delle sue piccole foglie permettono ad esse di vibrare visibilmente anche al minimo soffio di vento regalando uno spettacolo, visivo e sonoro al tempo stesso, davvero emozionante.

 

Una volta lasciato il Viale dei Tigli, svoltate a sinistra e proseguite in direzione della Corte rustica del Castello, oltrepassandola.