11. La Sequoia

La sequoia è una conifera sempreverde; ha trovato qui un habitat confortevole, che le ha permesso di svilupparsi rigogliosa, superando i 30 metri di altezza. La sequoia è stata, fino a pochi anni fa, l’albero più alto del Parco, finché un fulmine ne ha spezzato la punta, in occasione di un violento temporale. Grazie all’intervento della Fondazione Cosso e soprattutto alla sua forza questo bellissimo gigante verde ha continuato a crescere in salute, mostrando i segni di una ripresa totale.

La Sequoia sempervirens è una specie, come il ginkgo, presente sul nostro Pianeta fin dalla preistoria; nella terra d’origine, in America del Nord, tra la California e l’Oregon, può crescere fino ad un’altezza di oltre 100 m. Alcune Sequoie in California contano più di 2500 anni.

Proseguite e cercate un passaggio nella siepe di bosso per andare alla ricerca di un un antico liriodendro, ormai morto, riconoscibile per il suo caratteristico aspetto che ricorda un totem. L’edera vi si arrampica intorno e i piccoli animali vi trovano nutrimento o riparo.

Il liriodendro è stato conservato dalla Fondazione Cosso per finalità didattiche e per preservare la memoria del luogo. La sua presenza ci permette di osservare gli equilibri e gli scambi generati dalla natura se lasciata compiere il suo corso senza interferenze antropiche.

I resti del liriodendro rappresentano un habitat ideale per il picchio che notoriamente pratica nel legno fori di ingresso per costruirsi il nido oppure per cacciare insetti e larve. Le cavità naturali degli alberi e il legno non perfettamente integro rappresentano una tentazione quasi irrinunciabile. La forza e l’intensità con cui questo piccolo uccello picchia sul legno sono impressionanti: gli è possibile farlo grazie alla forma della testa e alla conformazione del cervello ma anche alle zampe, corte e robuste, adatte ad arrampicarsi in posizione verticale. Il picchio vive un legame molto stretto con i boschi e con i grandi alberi che rappresentano per lui un riparo sicuro e fonte di cibo.

Vi invitiamo ora a proseguire la passeggiata ritornando nel grande prato centrale. Raggiungete l’erba e fatevi avvolgere dai grandi alberi dalla corona verde e dall’abbraccio delle colline e del Monviso che appaiono all’orizzonte.

Alcune panchine in pietra, celate nel verde, alla vostra destra, vi permetteranno una piacevole sosta lungo il percorso per ammirare il panorama circostante. Una di queste è posizionata in corrispondenza di un arbusto colorato e molto decorativo: la forsizia. Potreste vederla esplodere di giallo – oro già dal mese di febbraio e di marzo, preannunciando la primavera.

Appartenente alla famiglia delle Oleacee, come l’ulivo, questo arbusto vigoroso è caducifoglie. La sua grande resistenza e la sua adattabilità lo rendono di facile coltivazione nei parchi e nei giardini.

Deve il suo nome a William Forsyth, botanico scozzese, tra i fondatori della Royal Horticultural Society, famosa istituzione di orticultura fondata nel Regno Unito nel 1804.