19. La quercia rossa

In questa zona del Parco avete osservato e talvolta attraversato numerosi canali irrigui. Nei mesi più freddi dell’anno non tutti i canali rimangono attivi: il giardiniere decide di prosciugarne alcuni e si occupa di ripulirli in vista della primavera quando il giardino tornerà a necessitare di ripetute innaffiature. Nei canali in cui l’acqua continua a scorrere tutto l’anno, spesso il gelo crea contorte lastre di ghiaccio che si illuminano alla luce del sole.

L’acqua è un elemento fondamentale per le piante e di grande attrattiva per gli animali: fintanto che l’acqua scorre nei canali questi sono popolati da piccoli anfibi e rettili come bisce, tritoni alpini e rane. Cosa accade loro durante l’inverno? Attuano la strategia dell’ibernazione entrando in uno stato di avanzata inattività e di riposo e adeguando la propria temperatura corporea a quella dell’ambiente circostante. Si ritirano sottoterra o nella melma al fondo dei corsi d’acqua in attesa del rialzo delle temperature.

L’acqua dei canali è bevuta dagli uccelli e molto ricercata da numerose specie di insetti e dalla libellule.

Nelle vicinanze, affacciata sul grande prato, cresce una quercia rossa nel cui intorno circolano spesso gli scoiattoli che vanno alla ricerca delle ultime ghiande e delle pigne che in autunno sono cadute in abbondanza dagli alberi. La quercia americana, caratterizzata dall’intensa colorazione autunnale del fogliame e introdotta in Europa nel XVIII secolo per il suo grande valore ornamentale, si differenzia molto dalla cugina europea, la farnia. Quest’ultima cresce maestosa ma con il trascorrere degli anni tende a generare rami nodosi e contorti, ben diversi da quelli della quercia americana che tendono a crescere ben aperti e regolari.

Vi invitiamo ora a proseguire lungo il sentiero e osservare sulla sinistra, prima del noce, una pianta di cefalotasso.