8. L’angolo delle camelie

Vi trovate nel punto in cui il sentiero di ingresso si divide e conduce, da un lato, al viale dei bossi, e dall’altro lato, al grande prato centrale.

 

Intorno a voi crescono vigorosi cespugli antichi di camelia, arbusto rappresentativo del Parco, insieme all’ortensia e alla rosa, caro alla contessa Sofia Cacherano di Bricherasio, la quale lo introdusse nel Parco, sul finire dell’Ottocento, probabilmente acquistandolo dai vivai del Lago Maggiore.

All’epoca sorse sul lago un’intensa attività florovivaistica, sia per acclimatare le piante esotiche che per la coltivazione e il commercio, determinata dalla presenza di numerose ville con giardino e alla grande richiesta di specie come camelie, azalee, e rododendri, apprezzati in tutta Europa da nobili e giardinieri.

 

Sopra le vostre teste, cresce un imponente platano, un esemplare maestoso. Questo albero è molto diffuso nelle nostre città, introdotto in Piemonte nel periodo della dominazione napoleonica, per via del bell’aspetto ornamentale e della sua grande resistenza alle malattie.

 

Poco oltre un bellissimo carpino. Questa specie è largamente presente nel Parco con esemplari anche secolari che si rendono riconoscibili per la particolarità del tronco; più l’albero invecchia più il suo fusto assume forme affascinanti, si trasforma e distingue nel bosco, per la sua bellezza.

Più avanti incontreremo altri due carpini che crescono, un accanto all’altro, nel boschetto dei faggi. I loro tronchi, traforati come merletti, lasciano intuire la vetustà delle piante.