28. Il cipresso calvo e l’ontano nero

Qui, tra l’albero di fico e la tettoia che copre l’antico forno del Castello, alzate lo sguardo verso il tassodio, il quarto esemplare del Parco e il più imponente. La sua collocazione gli ha permesso di svilupparsi rigoglioso, assumendo proporzioni importanti. Accanto ad esso, un esemplare di Alnus glutinosa, l’ontano nero.

 

L’ontano nero (Alnus glutinosa) appartiene alla famiglia delle betullacee ed è originario dell’Europa, dove predilige il clima temperato freddo, prosperando nelle pianure alluvionali e nelle zone collinari. Nella maggior parte dei casi cresce in zone umide, vicino all’acqua, sulle rive fangose di fiumi e ruscelli, e convive bene con altri alberi amanti dell’umidità, come i salici. Oltre a colonizzare le aree paludose l’ontano è in grado di asciugare il terreno e prepararlo per le altre specie.

 

Diversamente da altre piante decidue, anziché addormentarsi lentamente in attesa dell’inverno, l’ontano nel mese di novembre produce e mostra i suoi amenti maschili, dalla forma allungata, che cresceranno fino ad aprirsi tra febbraio e marzo. Le foglie non si colorano ma rimangono verdi fino a prima di cadere.

 

In passato quest’albero era apprezzato per la possibilità di ricavarne un colorante naturale: quando lo si abbatteva, dal legno, inizialmente chiaro, fuoriusciva una sostanza rosso-arancione usata per le tinture.

Essendo immarcescibile il legno di ontano è stato a lungo impiegato per la costruzione di edifici in ambienti umidi: molti ponti e palazzi di Venezia si reggono ancora oggi su pali ricavati da tronchi di ontano.

 

Tornate indietro e dirigetevi alla scoperta della Serra neogotica. Ammirate le fioriture delle ortensie quercifolie che si fanno notare con i loro colori bruni e inquadrano, da entrambi i lati, il viale di accesso alla Citroniera.