27. Il viale dei tigli

Procedete sul sentiero che vi condurrà attraverso il suggestivo Viale di tigli, un tunnel verde che guida verso il Castello. La bellezza dei rami ricadenti verso l’esterno sembra creare l’effetto di una cattedrale vegetale che avvolge e abbraccia. L’aria si incanala e accompagna la passeggiata.

Il tiglio ibrido (Tilia x europaea) è una pianta a foglia caduca che può raggiungere i 40 m di altezza. Dal profilo decorativo, alto e longevo, è il risultato naturale di un’ibridazione tra Tilia cordata e Tilia platyphyllos, assai familiare nei parchi e nei viali alberati italiani. I rami che non vengono potati producono la tipica forma a baldacchino che raggiunge il suolo in affascinanti cascate.

Le foglie sono larghe, a forma di cuore, lunghe dai 5 ai 10 cm, con peluria gialla sugli angoli delle nervature. I fiori, profumatissimi, verso giugno pendono da una brattea (una foglia modificata), producendo abbondante nettare da cui si ricava un ottimo miele.

Il tiglio è considerato dagli antichi greci una pianta sacra ad Afrodite e per questo considerato il simbolo della femminilità. La mitologia greca racconta che Filira, una ninfa figlia di Oceano, ebbe un figlio da Crono, il centauro Chirone. Spaventata da un simile essere chiese al padre che gli togliesse la vita ma questi la trasformò in una pianta di tiglio che da allora porta il suo nome (in greco la filira è il tiglio).

Il tiglio è inoltre da sempre considerato l’albero dell’amore coniugale. Questo deriva da un’antica leggenda greca nella quale si narra di Bauci e Filèmone, due vecchi sposi, ancora molto innamorati l’uno dell’altra. Un giorno bussarono alla loro porta Zeus ed Ermes sotto sembianze umane, i due sposi furono gli unici che li accolsero benevolmente e non li scacciarono. Allora gli dei concessero loro di sopravvivere alla punizione che avrebbero inflitto a tutti gli altri uomini e di esaudire la loro preghiera di morire insieme. Un giorno, Filemone e Bauci ormai vecchi e stanchi improvvisamente iniziarono a trasformarsi, Bauci in una quercia e Filemone in un tiglio. Erano finalmente uniti per sempre, l’uno accanto all’altra. Così avviene anche nel nostro Parco dove due bellissimi esemplari di Tillia Cordata e Quercus Robur svettano vicini al centro dell’ampio prato centrale.