30. Nei pressi della Citroniera

Passeggiate nei pressi della Serra, curiosate qua e là, prendetevi il tempo per scoprire le numerose specie che popolano quest’area del Parco.

 

Accanto all’accesso del cancello ovest cresce un interessante gruppo di Hydrangea quercifolia; la loro bellezza risiede soprattutto nelle foglie: grandi, lobate e cuoiose si accendono di un giallo intenso, arancio e amaranto, in una miscellanea molto decorativa. Resistono a lungo sull’arbusto e sono bellissime, nelle giornate più fredde, in attesa dell’inverno. La loro forma ricorda quella delle foglie della quercia, da cui prendono il nome.

 

Lungo il sentiero che si snoda verso l’ingresso del Castello si riconoscono altre ortensie dalle forme curiose, cespugli bassi dai rami distesi e altri snelli, con gli steli svettanti, dalle foglie brunite. I colori tenui fino al bianco e i riflessi porcellanati sono svaniti: le infiorescenze si sono macchiate di rosso cupo, fino a diffondere il porpora su tutti i sepali, prima di seccare. Tra queste, la Coco, un ibrido recente dalla fioritura candida e l’elegante Domotoi, coltivata sin dal Seicento in Giappone. Il verde mandorla si è impadronito dei sepali frastagliati di Alberta senza lasciare traccia del rosa confetto visibile in estate.

 

Qui, tra gli altri, cresce un giovane esemplare di Populus tremula, il pioppo tremulo, della famiglia delle Salicacee. È una pianta affascinante che, come suggerito dal nome, è tremula al vento, anche solo in presenza di una brezza leggera. Ha belle foglie color verde intenso nella parte superiore, più chiare e opache in quella inferiore, che creano giochi di riflessi quando sono investite dalla luce del sole.

 

Accanto al pioppo, alla sua destra dando le spalle alla Citroniera, si erge un bel Pinus strobus, il pino strobo, anche detto pino bianco americano o pino di Weymuoth, conifera di grandi dimensioni originaria della zona orientale del Nord- America. George Weymouth, cui il nome di questo albero è dedicato, è stato un esploratore britannico del XVII secolo il quale per la prima volta portò in Inghilterra alcuni esemplari di questa specie, che sfortunatamente non sopravvissero. Il pino strobo fu introdotto in Europa come pianta ornamentale, solo successivamente, nell’800.

La si riconosce per la particolare posizione degli aghi, che crescono sui rami in graziosi mazzetti, sono flessibili e dalla colorazione verde-blu, molto decorativa.

 

Sul limitare del vialetto, verso l’ingresso del Castello, non passano inosservati grandi esemplari di Laurus nobilis, l’alloro, una pianta aromatica e officinale del genere Laurus. Spesso l’alloro viene potato e si presenta in forma di piccolo arbusto ma nel Parco è stato lasciato libero di svilupparsi fino a divenire un albero.

Tipici dell’alloro sono le foglie profumate e il legno aromatico. Forse non tutti sanno che l’alloro, ampiamente usato nella nostra cucina, compare nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, compilata dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.