25. L’angolo delle Camelie

Nel Parco si conservano ancora oggi imponenti arbusti di camelie, esemplari centenari introdotti nell’Ottocento. I fiori della Camelia japonica sono tra i primi a sbocciare con l’avvento del nuovo anno, sul finire dell’inverno, quando ravvivano il paesaggio con pennellate di colore dal bianco al rosa, fino al rosso intenso.

La camelia è uno dei fiori rappresentativi del giardino, insieme all’ortensia e alla rosa, e questo ha motivato il recente inserimento da parte della Fondazione Cosso di diversi giovani esemplari della stessa specie, sistemati lungo il muro di cinta, nell’ambito di un importante progetto di ripopolamento del giardino storico.

Fiore affascinante, aristocratico, dalle sfumature molteplici, la camelia ha un’origine antichissima e proviene dall’Asia; un esemplare di Camelia japonica faceva la sua prima comparsa in Occidente solo circa 250 anni fa. La diffusione della camelia in Italia si lega alla storia del Lago Maggiore e ai suoi vivai ottocenteschi, sorti intorno ai meravigliosi giardini delle vicine ville e dei palazzi, per soddisfare le richieste dei ricchi proprietari, degli studiosi e dei collezionisti. Le piante acidofile, come le camelie, arrivarono al Lago Maggiore, per la prima volta, nel 1799, grazie ai giardinieri della famiglia Rovelli. È verosimile che la stessa contessa Sofia, molti anni dopo, avesse acquistato le camelie dai vivai del lago Maggiore per il Parco di Miradolo.

Ancora oggi nella zona del Lago l’attività floro-vivaistica è molto importante per l’economia locale e mantiene elevati livelli di ricerca e di qualità. Esiste una Società Italiana della Camelia che lavora per la promozione di questo fiore, porta avanti la ricerca storica e diffonde nuove cultivar da tutto il mondo.