23. Il pino austriaco e il cedro del Libano

Il pino nero (Pinus nigra) cresce spontaneo in una zona molto vasta che va dall’Europa mediterranea ai Balcani e fino alla Turchia. Deve il suo nome alla chioma fitta di colore verde scuro, quasi nera, che lo contraddistingue. È una specie assai rustica, miglioratrice del terreno, che può raggiungere i 30 m.

Gli aghi che formano la sua chioma sono disposti sul rametto a fascetti di due, lunghi da 8 fino a 16 cm e pungenti. La corteccia há una bella colorazione dalle sfumature grigio-argentee.

Accanto, la ceppaia del grande cedro del Libano, meravigioso esemplare centenario morto e abbattuto nel 2015, per scongiurarne il pericolo di caduta. Il cedro era una delle piante più antiche del Parco, un gigante verde che há resistito nei secoli, inserito nell’originario progetto del giardino. Avvicinatevi a contare gli anelli ancora ben visibili nel tronco e ad osservare il suo diametro imponente.

Il cedro del Libano è una splendida conifera che cresce spontanea sui monti del Libano e sulle montagne del Tauro, dove forma ancora oggi popolamenti puri di rara e suggestiva bellezza. La conoscenza e l’ammirazione per questo albero risale a tempi antichissimi, come testimoniano innumerevoli citazioni di scrittori e poeti del periodo classico. Cronache e storie riportano che il re Salomone fece impiegare il legno di questo albero resinoso nella costruzione delle sue navi, nelle strutture del suo palazzo e in quelle del tempio di Gerusalemme.

La citazione del cedro più densa di significato la si trova nella Bibbia, al capitolo 31 di Ezechiele, che così recita: “La gloria del nostro Dio è anche nei cedri che lui ha piantato; nel paradiso di Dio non vi furono alberi più maestosi: gli abeti non arrivavano alla sua altezza: i platani non eguagliavano l’ampiezza dei suoi rami; nel paradiso di Dio nessuna pianta gli somigliò in bellezza”.

Il re Salomone, oltre alle navi, si fece fabbricare un trono in legno di cedro, poiché più dell’oro del baldacchino, più dell’argento delle colonne, il legno imputrescibile dell’albero, eternamente verde, è simbolo di grandezza, di saggezza e di durata.

Qui vicino, un piccolo esemplare di cedro, un bis bis nipotino, è stato recentemente messo a dimora dalla Fondazione Cosso. Si farà spazio intorno, pian piano, raggiungendo forse un giorno le dimensioni imponenti dell’antenato.