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Il cantiere nel parco

Da settimane nel parco c’è un grande fermento: agronomi, dottori forestali e vivaisti stanno lavorando con noi senza sosta, anche con l’aiuto dell’Architetto Paolo Pejrone, per ridisegnare la corte aulica del Castello e la zona antistante la Serra, con il rinfoltimento della collezione botanica e il ripristino delle antiche vaserie. Anche la fauna selvatica ci sta molto a cuore e per questa ragione abbiamo selezionato arbusti idonei ad attrarla, come nel caso degli insetti pronubi, preziosi per la loro instancabile attività di impollinatori.
La sistemazione di pavimenti drenanti, cordoli dei vialetti e rondò, grazie all’intervento di attenti artigiani, migliorerà l’esperienza di visita e aiuterà il pubblico a orientarsi meglio all’interno del parco, anche con l’ausilio di un sistema di segnaletica inclusiva, di sicurezza e informativa.
Il restauro dei serramenti darà nuovo lustro alla citroniera neogotica, fulcro di numerose attività che desideriamo accogliere proprio in questo spazio, dove la luce è protagonista e il tempo pare essersi fermato al 1800.
Parallelamente il cantiere procede negli ambienti dell’ex portineria dove sorgeranno spazi di studio e lettura dedicati agli studenti.

Un imponente progetto di restauro che sta coinvolgendo gli spazi del parco storico, della Serra neogotica e dell’antica casa del custode, nell’ambito del progetto “Storia di una rinascita” con cui abbiamo ottenuto i fondi del PNRR (bando del ministero della Cultura dedicato ai parchi e ai giardini storici, finanziato dall’Unione Europea attraverso i fondi NextGenerationEU).

Una storia cominciata 15 anni fa
Dal 2008 la Fondazione Cosso ha lavorato, con grande impegno e con risorse proprie, per riportare alla luce le origini di questo patrimonio e restituirlo al territorio come parte integrante della sua storia. Così come il Castello, anche il parco ha goduto di accurati interventi con il desiderio di far rinascere quel giardino all’inglese, romantico e libero di esprimersi, che era stato progettato per accogliere gli ospiti dell’antica dimora.
In questo modo, in continuità con il suo passato, il Castello di Miradolo è tornato alla sua antica funzione di polo culturale e laboratorio di idee, rievocando il cenacolo che, tra Ottocento e Novecento, la contessa Sofia Cacherano di Bricherasio, ultima proprietaria della dimora, aveva saputo creare intorno a sé.

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